Nahomi Marquez: “L’Ariosto è una grande famiglia. Lotteremo sino alla fine”
Fra le note maggiormente rilevanti di questo inizio di stagione vi è sicuramente l’apporto della “rookie” cubana Nahomi Marquez. Gol, difesa tosta e grande fisicità messa a disposizione di coach Britos, con un Mondiale alle porte che va a ridisegnare il girone d’andata della società ferrarese.
Come ti stai trovando a Ferrara?
“Si tratta della mia prima esperienza lontana dal mio paese. Sono ancora nella fase di adattamento al nuovo contesto ma confesso che mi sto ambientando, anche grazie alle mie compagne, molto velocemente. Sono un carattere aperto, sia alle nuove conoscienze che alle nuove esperienze e l’attenzione e la professionalità della dirigenza e dello staff dell’Ariosto mi sta permettendo di adattarmi velocemente alla pallamano italiana. Si respira un clima molto buono quì a Ferrara e vorrei ripagare sul campo tutte queste cose belle”.
Cosa ne pensi del livello della pallamano italiana?
“Ho trovato un buon livello con ancora un piccolo margine da recuperare nei confronti dei maggiorni campionati europei. Nonostante ciò vedo una grande attività generale, da parte sia dei club che degli addetti ai lavori, per migliorare il più velocemente possibile. Ci sono tante atlete brave ed interessanti in questo campionato e le gare, di conseguenza, sono sempre molto equilibrate e divertenti”.
Quali aspettative hai sulla partecipazione nella selezione cubana ai Mondiali indoor in programma in Giappone?
“Siamo una selezione completamente rinnovata all’alba di un nuovo ciclo. Per questo motivo è molto complicato fare previsioni in merito. Ci troveremo al cospetto di compagini molto attrezzate con un livello di pallamano generale altissimo. Scenderemo in campo ogni gara con la voglia di provare a vincere ma soprattutto crescere individualmente e di squadra”.
Dove pensi possa realisticamente arrivare l’Ariosto in questa stagione?
“Da quando sono arrivata ho notato una grande voglia di competere ai vertici. L’avvio di campinato ha certificato la necessità di un’ulteriore fase di crescita collettiva con valori singoli di prim’ordine. Io voglio ritagliarmi il mio spazio mettendo a disposizione dell’allenatore e della squadra le mie caratteristiche. Non mi piace fare previsioni, anche perchè nello sport le variabili sono molte, ma penso che lottando assieme, con questo gruppo, possiamo toglierci soddisfazioni importanti e ripagare società e sponsor dei notevoli sforzi messi in campo”.